Manutenzione pit bike: cosa e come fare
21 Settembre 2020Manuale pratico per la manutenzione della moto. Consigli per la cura e i controlli del filtro dell’olio, delle candele, della catena: per le piccole operazioni non sempre è necessario recarsi dal meccanico.
La manutenzione della moto
Per godersi la propria due ruote nella bella stagione o anche per tenerla in ordine in vista dell’uso tutto l’anno, conviene preparare la nostra amata seguendo alcune regole per la manutenzione fai da te. Molti penseranno di non avere le capacità di mettere mano sulla moto ma con una buona guida e semplici istruzioni è molto più facile di quanto si immagini.
Come iniziare
Una buona lettura fa sempre bene. Ancora di più, quando il best seller da divorare in una notte è il libretto d’uso e manutenzione, quel manuale così ben nascosto sotto la sella della nostra nuova moto. Ricordatevelo, questo libretto è più che un bollettino che ricorda quando cambiare l’olio: è un vero sistema di sicurezza che può evitare pericolose rotture e altri guai. La sua consultazione è anche fondamentale per avvicinarvi alla cultura della tecnica motociclistica e per iniziarvi al sottile piacere della manutenzione, ma non sempre il manuale dedica ampio spazio alle manovre “basiche”. Non abbiate paura, ci pensiamo noi con questo servizio ad istruirvi, passo dopo passo, su come tenere sotto controllo l’efficienza della vostra moto. Cominciamo col dire che non serve una attrezzatura costosa o un set completo di chiavi o di giraviti, bastano quelle delle misure necessarie e acquistare utensili di buona qualità: un utensile economico di solito non è preciso, può rovinare la testa delle viti rendendo impossibile la manutenzione e può dimostrarsi anche insicuro nella presa.
Materiali e attrezzi
Prima di iniziare le operazioni verificate di avere a disposizione tutto il materiale necessario al nostro corso “basico”: un pennello, del petrolio bianco, una vaschetta in materiale plastico, una tanica in polietilene, un calibro a corsoio, una confezione di guanti monouso in lattice o, meglio, in nitrile (azzurro-verdi, più resistenti ai grassi), un tappo per non far entrare l’acqua nel silenziatore, un rotolo di carta assorbente per uso industriale, sgrassatore, shampoo moto, una spugna dedicata ed un secchiello. Per gli utensili sono più che consigliati un multimetro (in gergo, il tester elettrico) di buona qualità, 4 giraviti misti (taglio e croce), una serie di chiavi a forchetta (ad esempio per le moto giapponesi le misure da 8, 10, 12 e 14 mm), tre di chiavi a T (fisse o snodate, come preferite, misure 8, 10 e 12 mm), una chiave dinamometrica (scala da 10-20 Nm a 100-110 Nm con attacco da ½”) e gli inserti a bussola o a brugola necessari (ad esempio le misure 12, 14, 17, 19, 24, 27 mm per gli esagoni e 6 ed 8 mm per le brugole). Per le bussole da preferire sempre le esagonali al posto delle poligonali, meno “rapide” da accoppiare alle viti ma più rispettose degli esagoni.
Tutto quello che serve per…
La pulizia
- pennello
- petrolio bianco
- vaschetta di plastica
- tanica in polietilene
- guanti monouso in nitrile
- tappo per l’impianto di scarico
- rotolo di carta assorbente
- sgrassatore
- shampoo moto
- spugna
- secchiello
Le regolazioni
- multimetro, tester elettronico
- calibro a corsoio
- 4 giraviti misti
- chiavi a forchetta e a T
- chiave dinamometrica
- inserti a bussola
Lavaggio
Da non trascurare, anzi da fare prima di altre operazioni, il lavaggio della moto. Per molti è una vera scocciatura, per tanti altri un piacere e una soddisfazione. Tutti lo devono fare, però, non fosse altro perché lavare la moto è sempre “utile”: ci obbliga a guardare con maggiore attenzione, rispetto alla solita, rapida occhiata, quei particolari che servono per la nostra sicurezza di guida (pneumatici, pastiglie e tubi freni, viti allentate) e per la salute della nostra moto (livello olio motore, liquido di raffreddamento, tensione della catena di trasmissione) .
Tappato l’impianto di scarico e, se non protette, sigillate con plastica e carta le prese d’aria o gli alloggiamenti dell’antifurto immobilizer, si inizia il lavaggio. Utilizzate uno sgrassatore che non danneggi i metalli o le gomme (quindi da evitare quelli a base acida o i solventi casalinghi) per pulire i cerchi, i freni e le macchie del forcellone. Se è necessario aiutatevi con un pennello per smuovere lo sporco. Effettuate quindi un primo risciacquo e bagnate la moto: per tutto il lavaggio è sempre preferibile il tradizionale tubo in gomma per l’acqua al posto di idropulitrici o simili. Il getto d’acqua deve essere abbondante ma non violento per non danneggiare le tenute in gomma o i cuscinetti. Insaponate la moto con lo shampoo neutro e la spugna morbida, passate ora ad un risciacquo.
Le macchie di catrame si tolgono con olio di oliva, quelle di resina con alcool: dopo averle tolte però occorre rilavare le superfici con lo shampoo. Alla fine del lavaggio asciugate al meglio le parti verniciate e quelle cromate con una pelle sintetica, poi accendete la moto per fare riscaldare il motore e, quindi, fare asciugare i componenti più nascosti: prima ricordatevi di togliere il tappo dallo scarico! Pulite le superfici scorrevoli della forcella con della carta: specie se si utilizzano pastiglie freno sinterizzate, la rimozione della sporcizia dagli steli allunga la vita dei paraolio forcella. Prima di utilizzare la moto la pulizia dei dischi freno è altrettanto importante: basta un po’ di carta assorbente leggermente bagnata con del contact cleaner – brake cleaner o anche del semplice diluente nitro per vernici, da passare su tutte le superfici dei dischi. In questo modo si eliminano tracce di shampoo, sporcizia o smog eventualmente rimaste anche dopo il lavaggio.
GUARDA IL VIDEO: “Come e ogni quanto cambiare l’olio della pit bike e come fare il rodaggio”
Registrazione della catena
La catena della moto fa parte di quella componentistica soggetta ad usura, ma che con un po’ di accortezza e la giusta e periodica manutenzione può godere di una vita più lunga rispetto ad un’altra che non sia curata.
Va detto che l’unico rischio che possa correre il motociclista con una catena non sufficientemente tesa è quello che, in caso di forte escursione della ruota posteriore, ad esempio per una buca, la catena esca dall’ingranaggio e vada a bloccare la ruota stessa.
Inoltre vi è l’aspetto economico. Chi controlla, pulisce e regola periodicamente la catena può prolungarne la vita fino a 35 – 40 mila km, a fronte di massimo 15 mila km percorribili senza alcuna manutenzione. Il costo per l’insieme catena, pignone, corona che vanno sostituiti sempre assieme è di circa 250 euro (su di moto di cilindrata medio alta).
Tutte le operazioni di manutenzione, regolazione e pulizia della catena della moto sono da effettuare quando il mezzo è fermo da almeno una decina di minuti.
Le parti che si andranno a toccare infatti sono soggette a surriscaldamenti che inevitabilmente provocherebbero scottature alle mani.
La pulizia va effettuata con prodotti che possono irritare la pelle; è dunque buona norma l’utilizzo di guanti adatti. Infine, se non si lavora all’esterno, è altrettanto importante che il locale oltre ad essere ben illuminato sia anche ben areato.
La pulizia della catena della moto va preceduta dalla sua regolazione, ovvero il fare in modo che la catena sia tirata al punto giusto; questa operazione può essere effettuata con l’attrezzatura di bordo.
Il controllo del gioco va effettuato nella parte centrale inferiore della catena; l’escursione massima è reperibile nel libretto di uso e manutenzione della moto e lo si trova indicato anche sul forcellone posteriore. Facendo ruotare la ruota poi bisognerà verificare che la catena non sia soggetta ad oscillazioni (questo succede su catene che si sono consumate in modo irregolare). Utilizzando gli attrezzi forniti con la moto (cui eventualmente si può aggiungere una chiave dinamometrica, che consente di misurare la forza con cui stringere, senza andare a forzare troppo sulla bulloneria) e le misure di coppia indicate nel libretto (generalmente tra gli 80 e i 110 Nm per i bulloni del perno e circa 25 Nm per i registri), si procederà alla regolazione tramite i registri appositi.
Check-up elettrico
Hai lasciato la moto in garage, magari coperta da un telo protettivo. Comincia a dargli una bella ripulita se vuoi che la tua ragazza sia tirata a lucido! Controlla la carrozzeria per verificare che non ci siano macchie di ruggine. Come mai si formano? Sono causate da scheggiature delle cromature che, lasciando scoperto il metallo sottostante, a contatto con aria ed acqua, ossidano dando vita alla ruggine. Per proteggere la tua moto dalle intemperie puoi utilizzare dei prodotti lucidanti in modo da rimuovere opacità, righe e graffi diffusi sulla carrozzeria, soprattutto se le vernici sono invecchiate o rovinate dal tempo. Ci sono prodotti specifici che eliminano l’ossidazione e ridonano il colore e l’aspetto originale alla vernice. Sposta la moto per controllare che non ci siano macchie d’olio o perdite insolite. Se hai ascoltato i nostri consigli prima di mettere a riposo la tua due ruote, hai comprato un mantenitore di carica, un dispositivo che tiene sempre in efficienza la batteria. Non solo la preserva nei periodi di stop, evitandone lo scaricamento, ma ne prolunga anche la vita utile. La batteria non deve presentare macchie dovute all’ossidazione. Inoltre, non dimenticare di controllare a motore spento i vari liquidi, tra cui olio motore, liquido dei freni, liquido refrigerante.
Pneumatici Da effettuare con regolarità, al massimo ogni 15 giorni. La pressione dei pneumatici varia al cambiare della temperatura esterna: se l’ambiente si scalda sale la pressione, quando fa freddo scende. La perdita di pressione dei pneumatici, inoltre, è un effetto fisiologico: le molecole più piccole contenute nell’aria migrano attraverso gli strati di gomma e riducono la quantità del gas contenuto all’interno. Da considerare l’effetto dell’umidità: più l’aria è umida più sarà ampia l’escursione di pressione al variare della temperatura esterna. Per controllare la pressione, da fare preferibilmente a temperatura ambiente, meglio affidarvi ad un vostro manometro digitale personale, sicuramente più preciso di quelli di libero uso reperibili nelle stazioni di servizio oppure rivolgetevi ad un gommista. Al gonfiaggio verificate sempre l’assenza di screpolature nelle gomme, oltre all’usura: gli indicatori di consumo sono dei piccoli risalti presenti negli intagli del battistrada, indicati da un piccolo triangolo stampato sul fianco. Se, lungo tutto l’arco del battistrada, qualcuno di questi risalti è allo stesso livello della superficie esterna è obbligatorio sostituire i pneumatici. In ogni caso va indicato che specie per i pneumatici da turismo la tenuta può diventare meno efficiente quando il battistrada ha ancora 0,5 mm di distanza dagli indicatori stessi.