Come funzionano i carburatori
30 Ottobre 2020I motori monocilindrici 4 tempi delle pit bike sono universalmente alimentati tramite carburatori, l’iniezione elettronica è un sistema troppo costoso per queste moto ma oltre a ragioni commerciali, l’adozione di un sistema di alimentazione con iniettori e centralina snaturerebbe una delle principali caratteristiche di queste moto: la semplicità costruttiva e l’accessibilità ai suoi componenti da parte di ogni meccanico che dovrebbe invece dotarsi di attrezzature molto costose per lavorare su mappe, iniettori e programmi vari.
Come funziona il carburatore
Il carburatore funziona secondo principi fisici piuttosto semplici e anche intuitivi. Il pistone scendendo nel cilindro crea una zona di bassa pressione sopra il suo cielo, la superficie rivolta verso le valvole. Quella preposta all’aspirazione si apre secondo tempi e alzate definite all’albero a camme e quando è aperta mette in collegamento l’interno del cilindro con l’atmosfera esterna. Essendo una zona di bassa pressione, come detto sopra, l’aria dell’atmosfera tenderà a entrare nel cilindro, passando per il condotto principale del carburatore e creando a sua volt una zona di bassa pressione all’interno di questo condotto.
Quando aprite il gas, sollevate una valvola che consentirà l’ingresso nel motore di più aria e anche di più benzina: sì, perché il condotto principale di ogni carburatore è in comunicazione con la vaschetta inferiore dello stesso, piena di benzina.
La messa a punto
La bassa pressione della vena d’aria in movimento verso l’interno del cilindro “tirerà su” una certa quantità di benzina. Quanta benzina entrerà a far parte dell’aria in movimento è regolata da vari passaggi calibrati che possono essere sostituiti variando la portata di carburante. Si tratta dell’operazione più diffide della messa a punto di un motore che unisce calcoli e sensibilità del motorista e del pilota. Come tutti i parametri del motore però, la velocità dell’aria nel condotto di aspirazione è uno dei valori che noi di Motokapakkio.it calcoliamo prima di modificare qualsiasi componente del sistema di alimentazione: la regolazione della carburazione effettuata solo “a orecchio” dà risultati… “a orecchio”.
La dimensione del carburatore
La “dimensione” di un carburatore è definita da un numero: 26, 30 mm indicano il diametro del condotto principale che più è grande più avrà portata cioè sarà in grado di miscelare aria e benzina in maggior quantità nell’unità di tempo. Quindi basta montare un carburatore da 80 mm per far andare come una bestia il mio motore? Eh, troppo facile, ogni motore ha il suo carburatore che nel caso delle pit bike da 140 e 160 cc è il 26 mm, ma le eccezioni in questo campo sono la regola. Una regola fissa è che per bruciare una “mole” di benzina servono 14,7 “moli” di aria: questo rapporto è denominato “stechiometrico”.
Ora che avete capito i principi di funzionamento essenziali del carburatore siete pronti per seguirci nei prossimi articoli o video che produrremo presto sull’argomento: gas aperto quindi e… sempre in pista!